Cenni storici
Il più antico documento in cui compaia il nome di “Casteno” è un atto del 712 riferito a una donazione del Re longobardo Liutprando in favore di un monastero di Pavia che aveva qui delle proprietà.
Nel Medioevo esisteva un castello, eretto sull’area dell’attuale chiesa prepositurale di cui è rimasta memoria nello stemma del Comune, raffigurante appunto un castello con un albero di castagno e un corso d’acqua.
Nel X secolo era incluso nel contado di Burgària, poi nel corso dei secoli appartenne ai Conti di Biandrate, ai Visconti, agli Sforza, che infeudarono signori a loro fedeli. Già nel 1300 Castano aveva il titolo di “borgo”, e questo attesta la sua discreta importanza nel territorio.
Nel 1500 divenne feudo dei Visconti di Brignano, che vi rimasero fino al 1717. Un membro di questa famiglia, Francesco Bernardino, che aveva una sua casa anche in Castano, sarebbe da identificarsi con l’”Innominato” de “I Promessi Sposi”.
Estintisi i Visconti di Brignano, il feudo venne assegnato al nobile Antonio Nuño de Portugal e quindi ad altri signori, finchè nel 1772, il regime feudale non ebbe fine.
Nel secolo XIX le vicende del Risorgimento non lasciarono grandi tracce nella storia di Castano: solo nel giugno 1859 il paese rischiò di diventare teatro di uno scontro tra Austriaci e Franco-piemontesi, ma fortunatamente tale eventualità non si verificò ed i Castanesi attribuirono ciò all’intercessione del Santo Crocifisso.
Dopo l’Unità, nel 1863, Castano aggiunse al proprio nome l’aggettivo “Primo”, per decreto del Re Vittorio Emanuele II, al fine di distinguersi da altri centri omonimi di minori dimensioni.
Negli anni ’80 del secolo XIX si realizzarono grandi opere che interessarono anche il territorio castanese: nel 1880 entrò in funzione la linea tranviaria che collegava Castano a Milano, nel 1885 venne ultimato lo scavo del Canale Villoresi e nel 1887 venne attivata la linea ferroviaria Novara-Saronno-Seregno.
Tra il 1800 e il 1900 Castano passò da un’economia prevalentemente agricola ad una industriale. Ai primi del ‘900 i settori più sviluppati erano quelli della filatura della seta e della tessitura seguiti dalla meccanica.
Tra gli eventi più drammatici del XX secolo a Castano ricordiamo le vicende della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza, ed in particolare il sacrificio dei Tre Martiri Patrioti (Franco Griffanti, Antonio Noè e Franco Noè), fucilati dagli occupanti tedeschi il 26 febbraio 1945.
A partire dal secondo dopoguerra Castano andò in contro ad un sempre più accentuato sviluppo tanto urbanistico quanto produttivo, soprattutto dalla fine degli anni ’50.
Negli anni del “boom” economico si ebbe, inoltre, un sempre più consistente afflusso di immigrati dall’Italia meridionale.
Per arrivare a tempi più recenti, l’11 ottobre 1984, con decreto del Presidente della Repubblica, a Castano è stato riconosciuto il titolo di Città.
Da alcuni anni si assiste ad un progressivo aumento della popolazione e nel marzo 2001 si è superata per la prima volta la soglia dei 10.000 abitanti.
Ultima modifica: 29/05/2015